• Disegni & illustrazioni

    Siamo anche ciò che non mostriamo

    13 Giugno, 2019

    Oggi ti racconto del disegno di una ragazza senza viso. Si tratta di una sorta di autoritratto metaforico che non ha nulla di particolare, a parte appunto la totale assenza del viso.

    In qualche modo però la scelta di non disegnarlo determina ugualmente il “profilo” della ragazza, perché noi siamo anche ciò che decidiamo di non mostrare. Soprattutto sui social.

    LA MIA SPERIMENTAZIONE ARTISTICA

    Se mi segui da tempo sai che sono costantemente in un periodo di sperimentazione artistica.

    L’illustrazione è un mondo vasto: io col tempo ho capito quali sono gli ambiti in cui mi sento più a mio agio e mi sono concentrata su quelli. Ho scelto un percorso prevalentemente artistico e artigianale, perché una delle cose che preferisco in assoluto è dedicarmi in modo indipendente a progetti personali che poi trasformo in stampe, gioielli e altri prodotti illustrati per il mio shop.

    Accetto anche richieste personalizzate e se vuoi che io disegni qualcosa per te puoi contattarmi, ma ne eseguo poche nel corso dell’anno proprio per garantirmi sufficiente tempo da dedicare alla mia sperimentazione artistica.

    E ho imparato che ci sono due tipi di sperimentazioni artistiche. Una è quella a cui si giunge gradualmente, vagando nell’ignoto potenziale della creatività: ci si siede, si inizia a creare senza sapere bene cosa e poi a un certo punto si scopre un senso in quello che si è fatto.

    Alcuni esempi di questo processo creativo sono le farfalle di Equilibrium, i Paradossi e lo studio sulla colorazione sfumata di Contaminazioni.

    E poi c’è l’ispirazione che ti arriva dritta al cervello come un’idea improvvisa. Ed è proprio quello che è accaduto con questo disegno di ragazza senza il viso.

    UNA RAGAZZA SENZA VISO

    Questo disegno di ragazza senza viso ha preso forma da solo mentre non riuscivo a dormire. Cosa che purtroppo mi capita spesso, soprattutto d’estate.

    Ho immaginato una ragazza con morbidi capelli raccolti da un nodo disegnati a matita, e con un dolcevita colorato a tinta unita in inchiostro nero di china. E poi degli occhiali. Tutto molto semplice, pochi elementi ben definiti, tranne il volto che invece era mancante.

    All’indomani mi sono alzata con una gran voglia di realizzarlo e, a differenza di altri disegni che conservo a lungo sulla lista dei progetti da fare, questo l’ho ascoltato immediatamente. Disegni come il Cervello Labirinto, la Luna Piena o la Ragazza Primavera hanno dovuto aspettare anni prima di poter essere messi su carta.

    Per questa ragazza senza viso invece ho sospeso qualunque altra attività e mi ci sono dedicata subito. Per me questa è una cosa davvero preziosa perché capita molto raramente che un’idea improvvisa bypassi la lunga lista d’attesa dei miei disegni.

    PERCHÈ UNA RAGAZZA SENZA VOLTO?

    Io lo definisco un esperimento un po’ pop. Ciò che solitamente cattura l’interesse in un disegno femminile – cioè il viso – non c’è, ma nella sua assenza riesce a esserci comunque.

    Questa ragazza non ha il volto eppure, se la si guarda bene, il suo profilo si riesce ad immaginare.

    Ha a che fare con cosa vogliamo far sapere di noi, cosa mostriamo agli altri. Ha a che fare soprattutto col fatto che siamo anche tutte le cose che scegliamo di non raccontare, perché esistono anche se non le diciamo.

    Perché in quest’epoca social di condivisione istantanea anche scegliere cosa non raccontare determina – concedimi il gioco di parole – il nostro profilo.

    UNA QUESTIONE DI PROFILO

    Lo definisco un autoritratto perché lavorando con i social mi interrogo spesso fin dove spingermi nel mostrare o meno la mia vita privata.

    Quando ho iniziato a usare i miei profili pubblici di Instagram e Facebook, ho tracciato un confine immaginario. Pubblico momenti di vita quotidiana, luoghi che visito e cose che faccio che sono funzionali alla mia attività o a far capire meglio chi sono. Però c’è una soglia di privacy che non supero mai. Per esempio non pubblico mai il viso di mio figlio… giusto per restare in tema di persone senza volto!

    Penso che mostrare o meno determinate cose sia una scelta che racconta chi siamo, anche in termini di valori. Inoltre gli spazi vuoti del non detto hanno anch’essi una forma, soprattutto se contornati da quello che invece decidiamo di rivelare.

    E comunque sì, è un autoritratto. I capelli lunghi raccolti, il dolcevita e gli occhiali Rayban neri che quando lavoro al pc indosso sempre: chi mi conosce nella vita reale ha subito notato la somiglianza con me.

    ESPERIMENTO ANDATO A BUON FINE

    Temevo fosse un esperimento troppo diverso dal mio solito, e che quindi non sarebbe piaciuto. Invece è stato apprezzato molto e ho ricevuto tanti commenti positivi.

    L’equilibrio tra chi siamo e chi vogliamo essere, lo Yin e lo Yang, l’apparenza e la sostanza.. sono stati toccati tutti questi argomenti e ciò mi dimostra che l’anima del disegno è arrivata e il mio esperimento creativo è stato compreso.

    (se ti è piaciuta, ma vorresti vedere anche delle ragazze che il volto ce l’hanno, puoi provare a curiosare qui)

    LA RAGAZZA SENZA VISO

    Ecco il disegno della ragazza senza viso finito:

    DISEGNO ORIGINALE DELLA RAGAZZA SENZA VISO

    Faccio sempre una gran fatica a mettere in vendita i disegni originali, perché li sento come parti di me e li terrei per appendermeli io in studio. Ma come questo disegno è arrivato velocemente, altrettanto velocemente è stato venduto.

    Ormai l’originale ha già trovato casa da tempo, ma se questa ragazza senza viso ti piace nel mio shop ci sono le stampe in formato A4 e A3:

    >> ACQUISTA UNA STAMPA DELLA RAGAZZA SENZA VISO <<

    Stampa bianco e nero di ragazza senza volto

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