Oggi ti parlo dell’inchiostro nero di china e di come usarlo per disegnare o dipingere.
Come sempre ci tengo a precisare che io sono completamente autodidatta, perciò tutto quello che scriverò nasce dalla mia esperienza e dalla mia personalissima sperimentazione.
Ti racconterò cos’è, come si usa e cosa serve per disegnare con l’inchiostro nero di china. E ti mostrerò alcuni dei miei disegni realizzati in inchiostro e pigmento.
Le mie non sono di certo nozioni accademiche, ma ciò che ho imparato nel corso degli anni e degli esperimenti ha comunque un valore. Spero possa esserti utile per conoscere meglio questo misterioso materiale che è l’inchiostro nero di china.
GRAFITE E INCHIOSTRO
Se segui il mio lavoro sai che ho una predilezione per il bianco e nero, e che ho fatto del connubio tra grafite e inchiostro l’anima del mio modo di disegnare nonché la metafora del dualismo di Saraelàn.
Sara è la gentilezza di cuore e matita, Elàn è la determinazione di testa e inchiostro: se hai girovagato un po’ sul mio sito avrai sicuramente intravisto questa definizione. La verità però è che l’inchiostro è venuto dopo perché all’inizio usavo solo la matita.
Quando ho lasciato tutto per dedicarmi all’illustrazione non avevo un portfolio né un mio stile, quindi il primo anno l’ho passato a disegnare come se non ci fosse un domani per crearli entrambi.
Partivo praticamente da zero, quindi ho cominciato da grafite e anatomia, ovvero da ciò da cui avrei iniziato se avessi frequentato l’Accademia di Belle Arti. Ne è nata la mia primissima serie Lezioni di Anatomia, una raccolta di disegni anatomici con metafore con cui ho affinato il mio tratto a matita. Dopodiché sono passata allo studio dei volti con Le Figlie di Cernunno, e poi dei capelli e delle figure con le ragazze di Birds.
Solo a questo punto, dopo tanta matita, ho provato per la prima volta a disegnare con l’inchiostro nero di china: è così che sono nate le Metafore Animali, e poi nel tempo la Flora Italiana Protetta, le farfalle di Equilibrium e i mezzi di trasporto di inizio ‘900 di Deus ex Machina. Ora per esempio lo sto usando per fare dei cieli stellati nerissimi nella serie ancora inedita Daydreaming.
COS’È L’INCHIOSTRO NERO DI CHINA
Ma cos’è l’inchiostro nero di china?
L’inchiostro di china, chiamato anche inchiostro cinese, inchiostro indiano (Indian ink) o semplicemente china, è un inchiostro nero che si usa per la calligrafia, il disegno o la pittura.
Si ritiene che provenga dall’Oriente, più precisamente da Cina o India – ecco spiegato il perché della duplice denominazione cinese o indiano, e soprattutto la coniazione del termine inchiostro di china: China Ink, ovvero inchiostro “di Cina”.
L’inchiostro è un preparato che si crea unendo coloranti e pigmenti a una base acquosa o oleosa. Nel caso specifico dell’inchiostro di china, al legante acquoso viene unito il pigmento nero di carbone, chiamato anche nerofumo.
L’INCHIOSTRO NERO DI CHINA IN BASTONE
Nel nostro immaginario l’inchiostro è liquido, ma l’inchiostro nero di china originale e propriamente detto in realtà nasce con forma solida.
Si tratta di un bastoncino fatto di pigmento e colla di pesce o gommalacca, che si strofina su una pietra nell’acqua o si grattugia – concedimi il termine – per poi diluirne la polvere che ne deriva. La proporzione tra pigmento strofinato e acqua determina l’intensità del nero.
Questo bastone d’inchiostro, insieme appunto alla pietra, al pennello e alla carta di riso, compone i quattro tesori del letterato alla base della calligrafia e della pittura cinese, coreana e giapponese. Quindi l’inchiostro nero di china che oggi si usa per disegnare e inchiostrare fumetti ha una lunga storia che affonda le radici nella tradizione orientale.
Il bastone di inchiostro esiste ancora, e nel tempo la sua preparazione si è ammodernata migliorandone la brillantezza, la consistenza e la tenuta. Un esempio fra tutti è l’inchiostro SUMI giapponese, che prima o poi comprerò perché ho una gran voglia di provarlo!
L’INCHIOSTRO NERO DI CHINA LIQUIDO
Ma torniamo all’inchiostro di china che conosciamo più o meno tutti: l’inchiostro nero liquido.
L’inchiostro di china liquido è un preparato nero fatto originariamente di pigmento di carbone. Ma al giorno d’oggi ci sono tantissime marche di inchiostri venduti con la dicitura “inchiostro di china” che di fatto contengono pigmenti sintetici.
L’invenzione dei pigmenti sintetici alla fine del XIX secolo ha moltiplicato l’offerta e cambiato la composizione degli inchiostri in commercio. Questo non è un male: i pigmenti sintetici hanno una buona resa e soprattutto una minor tossicità rispetto al nero di carbone che è stato dichiarato cancerogeno.
CARATTERISTICHE DELL’INCHIOSTRO
Anzitutto l’inchiostro è indelebile, e una volta su carta non va più via.
Il colore dell’inchiostro di china è tipicamente nero, ma ormai grazie ai pigmenti sintetici l’inchiostro è prodotto in molte varietà di colore.
La consistenza può variare da più densa a più diluita in base alle proporzioni tra pigmento e legante. Più lo si vuole nero e coprente, e più va usato puro; viceversa per lavorare su diversi livelli di colore e sfumature bisognerà diluirlo fino a raggiungere l’intensità di colore desiderata.
Quella qui sotto è una sfumatura graduale ottenuta con la china: dal nero dell’inchiostro puro al bianco/trasparente dell’acqua sul foglio, passando per tutti i grigi intermedi.
Se l’effetto ti piace potrebbe interessarti Contaminazioni, una raccolta di illustrazioni botaniche colorate in acquerello usando proprio la tecnica della sfumatura graduale. La trovi qui.
STRUMENTI PER DISEGNARE CON L’INCHIOSTRO
Tralasciando gli usi grafici/tipografici, in ambito artistico l’inchiostro si usa principalmente per la calligrafia e per l’illustrazione. E ovviamente io sono qui a parlarti di disegno, non di calligrafia!
Gli strumenti per disegnare in inchiostro sono pennino e pennello.
IL PENNINO PER L’INCHIOSTRO
Il pennino per disegnare con l’inchiostro ha una punta simile a quella della penna stilografica. È un utilizzo lineare fatto di tratti, non una colorazione piena e uniforme. Si usa per esempio nel disegno tecnico, nelle illustrazioni ombreggiate col tratteggio e per le linee di contorno dei fumetti.
Si intinge direttamente nel calamaio o nella boccetta per prendere di volta in volta una nuova dose di inchiostro, ma in commercio ci sono anche dei pennini con serbatoio.
Il pennino è molto sensibile quindi il tratto può risultare piuttosto rustico in certi punti: io trovo che questo effetto “graffiante” gli conferisca un’affascinante nota vintage.
Oltre che dalla mano però il tratto in realtà dipende molto dalla punta del pennino che si sceglie: ci sono punte per fare linee sottili, spesse o squadrate; alcune punte sono modulabili per un tratto più pulito e omogeneo, altre sono più rigide. Ci sono anche le punte specifiche per disegnare i manga.
Insomma si può scegliere tra una vasta gamma di punte per pennino, ognuna adatta a un diverso effetto in base alle esigenze creative di ciascuno.
I PIGMENT FINELINERS
C’è una soluzione un po’ più comoda del pennino, ed è il pigment fineliner, ovvero una penna a punta sintetica che rilascia un tratto di pigmento molto fine.
I pigment fineliners sono simili ai tratto-pen ma sono disponibili in molte dimensioni: dalle punte più piccole (0,03 – 0,05 mm) alle più grandi (0,5 – 0,7 mm).
Mi è capitato di usare il pennino e ho un piccolo assortimento di punte stilografiche che prima o poi sperimenterò, ma io in genere uso proprio i fineliners.
Il motivo è semplice e non ha nulla a che fare con la comodità: il pennino è più adatto a disegnare col tratteggio, i fineliners invece sono perfetti per il dotwork. E io di dotwork ne faccio moltissimo!
Se non sai cos’è il dotwork l’ho spiegato bene qui: >> Cos’è il dotwork e come si fa
IL PENNELLO PER L’INCHIOSTRO
Col pennello invece si possono fare tratti più fluidi e riempimenti uniformi: in pratica è come dipingere.
Si può dipingere a tinte piene giocando coi contrasti tra bianco/nero come per esempio nei fumetti, oppure con sfumature, creando diversi livelli di tinta. Diluito con l’acqua, l’inchiostro nero di china permette un uso molto simile a quello dell’acquerello. Ovviamente in questo caso avremo a disposizione solo la gamma cromatica del nero e della scala di grigio.
Esistono pennelli appositi per l’inchiostro nero di china, soprattutto marche cinesi e giapponesi data la tradizione orientale con l’arte della calligrafia e della pittura SUMI-E.
L’alternativa, più banale ma molto pratica, è usare i pennelli per acquerello ovvero quelli a punta tonda. Questo perché l’inchiostro è un pigmento diluito in acqua proprio come l’acquerello, quindi le esigenze tecniche sono più o meno le stesse.
I MIEI DISEGNI REALIZZATI CON L’INCHIOSTRO
Dopo tanta teoria, è giunto il momento di mostrarti qualche applicazione pratica con una panoramica di miei disegni che contengono inchiostro in diverse declinazioni.
Anzitutto c’è l’inchiostro liquido, che per la sua somiglianza con l’acquerello sembra apparentemente facile da usare ma che in realtà va provato per imparare a tararsi. Io lo amo molto, e lo uso sia diluito sia in forma pura.
L’inchiostro diluito in varie gradazioni l’ho usato per colorare le Metafore Animali, la luna palloncino e la Flora Italiana Protetta e i mezzi di trasporto di inizio ‘900 di Deus ex Machina.
Invece l’inchiostro nero di china nella sua forma pura e scurissima l’ho usato in alcuni disegni dell’Inktober 2023, per fare lo spruzzo del calamaro dell’Inktober 2021, per il dolcevita della ragazza senza volto e soprattutto per il nero mare di Equilibrium.
E poi qualche esempio di disegni realizzati con penne di pigmento e dotwork: i Paradossi, il Polpo e la Luna Piena.
Se questi disegni ti piacciono li trovi tutti come stampe nel mio shop, e se invece vuoi che io disegni qualcosa per te puoi chiedermi una commissione personalizzata.
UN DISEGNO REALIZZATO INTERAMENTE CON INCHIOSTRO NERO DI CHINA LIQUIDO
Come avrai notato sono tutti disegni che contengono in qualche modo inchiostro, ma in forme diverse.
Ci sono i disegni delineati con penna di pigmento, quelli con penna di pigmento usata in coppia con l’inchiostro liquido, oppure l’inchiostro liquido puro ma con anche grafite e punte di colore. Raramente c’è solo l’inchiostro liquido.
Questo perché a me piace mischiare le tecniche e i materiali, ma ci sono illustratori che usano l’inchiostro liquido sempre da solo, dando vita a disegni contrastati e ombreggiati unicamente con diversi strati di grigio e di nero.
E allora, curiosa di scoprire altri segreti di questo materiale e cimentarmi con un nuovo modo di usarlo, ci ho provato anche io.
TUTORIAL PER DISEGNARE CON L’INCHIOSTRO NERO DI CHINA
Poi nel tempo ne ho realizzati altri, ma quello qui sotto è stato il mio primo disegno realizzato interamente in inchiostro nero di china liquido. Si intitola “Sombra“ che in spagnolo significa “ombra”, lingua a me cara perché ho vissuto molti anni a Madrid.
Se vuoi scoprire come l’ho realizzato e fare un po’ di pratica con qualche esercizio, sarai felice di sapere che ho scritto un post-tutorial con un sacco di informazioni e consigli per imparare a usare l’inchiostro nero di china.
Lo trovi qui: >> Disegnare con l’inchiostro nero liquido: esercizi, consigli e tutorial
Sul mio profilo Instagram ho anche creato un album in evidenza che raccoglie tutti i video mentre lo disegnavo. Lo trovi qui.
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