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    Com’è fatta e come si usa la carta Khadi Paper

    13 Novembre, 2019

    Oggi ti racconto la mia esperienza con la carta Khadi Paper. Si tratta di una carta molto grezza e naturale, non è semplicissimo usarla, ma è molto bella e vale la pena provarla.

    Ma come è fatta e come si usa per disegnare la carta Khadi Paper? Io l’ho sperimentata per la prima volta con un progetto di illustrazioni botaniche realizzate in inchiostro e acquerelli, e in questo post ti racconterò tutto ciò che ho imparato.

    LA PRIMA VOLTA CHE HO USATO LA CARTA KHADI PAPER

    La prima volta che ho usato la carta Khadi Paper è stato in occasione del mio terzo Inktober. Al momento è l’unica esperienza che ho con questa carta, ma l’ho usata per un mese intero tutti i giorni per fare più di trenta disegni, quindi comunque l’ho usata molto.

    Se non sai cos’è l‘Inktober e vuoi approfondire puoi leggere il post in cui l’ho spiegato. In breve l’Inktober è una sfida tra illustratori che si svolge ogni anno a ottobre e che consiste nel fare un disegno in inchiostro al giorno per tutto il mese, per un totale di 31 disegni. Io durante l’Inktober lavoro sempre a grandi progetti: tutti quelli che ho realizzato sino ad ora li trovi raccolti qui.

    Il progetto che ho fatto su questa carta è piuttosto importante e ti invito a scoprirlo: si tratta della Flora Italiana Protetta. In pratica ho disegnato tutti i fiori e le piante più rare e a rischio estinzione su territorio italiano.

    Trattandosi di un tema ambientale legato alla flora da salvaguardare, ho voluto che questo progetto fosse sviluppato su una carta rispettosa dell’ambiente e il più naturale possibile.  

    Ho scelto la carta Khadi Paper.

    COME VIENE FATTA LA CARTA KHADI PAPER

    Come ti dicevo, per questo progetto desideravo una carta coerente con il tema trattato, che quindi rispettasse l’ambiente e le piante.

    Ho scelto la Khadi Paper, una carta con PH neutrale completamente acid free. È realizzata a mano, a partire da fibre di cotone ricavate da scarti tessili come scampoli o vecchie T-shirt. L’acqua usata per la sua produzione non è corrente bensì piovana, e viene raccolta in apposite cisterne.

    Insomma, una carta 100% ecosostenibile.

    Inoltre la marca Khadi Papers produce vari tipi di carte: la Khadi che ho usato io e di cui sto raccontando è prodotta a Karnataka, nel sud dell’India, e per molte persone di quella regione rappresenta una realtà lavorativa davvero preziosa.

    COM’È LA CARTA KHADI

    La Khadi Paper rientra nella categoria della carta chiamata cotton rag, letteralmente “straccio di cotone”. Questo perché è ricavata da fibre di cotone lavorate a mano, e tale lavorazione la rende una carta molto grezza, simile al tessuto di un canovaccio.

    I fogli vengono creati uno ad uno, e poi appesi e lasciati asciugare all’aria. Hanno i bordi irregolari e le texture sono molto marcate.

    È una carta davvero particolare, elegante nel suo essere così grezza, e per questo molto apprezzata per esempio per gli inviti dei matrimoni. Si possono acquistare fogli sfusi di diverse dimensioni e colori (oltre al bianco c’è un bellissimo grigio), oppure album che contengono una trentina di fogli.

    Interessante caratteristica dei blocchi come quello che ho preso io è che i fogli contenuti sono bianchi, ma la prima e l’ultima pagina sono di colore grigio.

    Album di carta khadi papers

    Prima pagina nera album khadi papers

    LA DIFFICOLTÀ DELLA CARTA KHADI PAPER

    E’ bellissima da vedere ed è ancora più bella al tatto. Corposa, consistente, irregolare, coi bordi frastagliati.

    Splendidamente tirata a mano, e per questo è una carta anche molto imprevedibile. Ogni foglio è diverso dall’altro e questa differenza di texture incide sulla resa del tratto e dei materiali, e quindi sul disegno finale.

    Quando l’ho usata per il mio progetto sulla Flora Italiana Protetta la carta ha rappresentato una delle maggiori difficoltà.

    OGNI GIORNO UNA CARTA NUOVA

    In pratica ogni giorno prendevo un foglio e sembrava una carta nuova. Ho contato circa 3 o 4 texture diverse, una variabile significativa considerando che tutti i disegni avrebbero fatto parte dello stesso progetto.

    Ci sono i fogli più fibrosi, altri più lisci; alcuni sono più compatti e resistenti mentre altri si sfaldano più facilmente. Imparavo qualcosa dal punto di vista tecnico e il giorno dopo lo applicavo, ma non funzionava più allo stesso modo. Era la stessa carta, ma era sempre diversa.

    Alla fine del mese però, dopo averla usata tutti i giorni in modo intensivo, sono riuscita “a capirla”.

    diverse textures dei fogli di carta Khadi Papers

    Ogni foglio di carta Khadi Papers è diverso

    COME NON USARE LA CARTA KHADI PAPER

    Sperimentando su questa carta ho capito come usarla e come no, per esempio ho scoperto che non va bene per fare i miei disegni punteggiati in dotwork.

    Se non conosci la tecnica dotwork ho scritto un articolo in cui ho spiegato cos’è e come si fa. Lo trovi qui: >> Cos’è e come si fa il dotwork

    La Khadi Paper è una carta fatta di cotone pertanto è molto assorbente e inadatta a lavori di precisione come la punteggiatura. La punta del fineliner si rovina in fretta e si riempie di pelucchi, il tratto non viene preciso perché l’inchiostro si espande nelle fibre e la carta si rovina facilmente sotto lo stress del tratto.

    Creare la Luna Piena, i Paradossi, le Ragazze Rivoluzionarie o il mio polpo su questa carta sarebbe stato impossibile.

    COME USARE LA CARTA COTTON RAG

    La carta cotton rag è molto assorbente e si presta meglio ad un uso acquoso, quindi i materiali più adatti sono l’inchiostro liquido e gli acquerelli.

    Sull’inchiostro liquido ho scritto un articolo in cui ho raccontato bene com’è fatto e come si usa. Puoi leggerlo qui: >> L’inchiostro nero di china

    Ho in previsione di usare la carta Khadi Paper per fare altre illustrazioni botaniche in acquerello proprio come quelle della Flora Italiana Protetta oppure come il disegno dedicato alla salvaguardia delle api. Anche il mio studio sul colore “Contaminazioni” potrebbe rendere bene su questo tipo di carta.

    La carta Khadi Paper sarebbe stata perfetta anche per la mia Luna Palloncino.

    Credo possa dare risultati interessanti anche con un uso a secco, per esempio con pastelli a olio, materiale che però per ora ancora non conosco. Potrei provarla con la grafite, magari con uno studio anatomico tipo Lezioni di Anatomia ma più astratto, che con questa texture avrebbe un affascinante effetto bozzetto.

    Molto bella anche per dei progetti di calligrafia, ovviamente usando un pennello morbido e non un pennino stilografico rigido.

    DISEGNI REALIZZATI SULLA CARTA KHADI PAPER

    Spero di averti dato informazioni utili e spunti interessanti, il resto adesso dipende da te perché l’unico modo per imparare a disegnare sulla carta Khadi Paper è far pratica. Se ti ho ispirato a provare questa particolare carta sarò felicissima di saperlo: scrivimi se hai domande e ricordati di taggarmi nel tuo disegno!

    Se ti piacciono i miei disegni puoi fare un giro nel mio shop dove ci sono gli originali in vendita, tante stampe in diverse dimensioni e formati, e i gioielli che creo a mano con le miniature delle mie illustrazioni. E se vuoi che io disegni per te puoi chiedermi una commissione personalizzata.

    Io ti saluto mostrandoti alcuni dei disegni del progetto sulla Flora Italiana Protetta che ho citato spesso in questo articolo e che sono stati proprio realizzati sulla carta Khadi Paper.

    Disegni della flora italiana protetta rara e a rischio estinzione lista rossa IUCN Disegni della flora italiana protetta rara e a rischio estinzione lista rossa IUCN Disegni della flora italiana protetta rara e a rischio estinzione lista rossa IUCN Disegni della flora italiana protetta rara e a rischio estinzione lista rossa IUCN Disegni della flora italiana protetta rara e a rischio estinzione lista rossa IUCN

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