Oggi ti parlo di alcuni vecchi disegni di ragazze che fino ad ora avevo tenuto nascosti in una cartelletta dimenticata. Sono datati e molto acerbi, ma fanno parte del mio percorso di autodidatta e mi hanno aiutata a far pratica e migliorare nel disegno.
L’IMPORTANZA DELLA PRATICA NEL DISEGNO
Alla fine di questo articolo ti mostrerò una sorprendente comparazione tra i disegni di ragazze che faccio ora e quelli di anni fa, a dimostrazione del fatto che al di là della teoria, far pratica nel disegno è il modo più efficace per imparare davvero a disegnare.
E questo lo dico soprattutto a te, autodidatta come me all’ascolto.
La storia inizia nel 2013, quando non avevo ancora dato le dimissioni per dedicarmi esclusivamente all’illustrazione, ma ormai mancava poco. Nell’attesa, iniziavo a fare esperimenti e disegnavo in ogni ritaglio di tempo che riuscivo a recuperare, tra un viaggio di lavoro e l’altro.
Se vuoi sapere che lavoro facevo prima e conoscere qualcosa di quel periodo, ne ho parlato un po’ qui.
DISEGNARE TANTO PER IMPARARE A DISEGNARE MEGLIO
Disegnavo a casaccio, da autodidatta, senza basi tecniche e senza seguire un filo logico o una coerenza fra i soggetti. A ripensarci adesso, mentre quotidianamente sbatto il muso contro il mio bisogno di ordine e schemi, mi lascerei quasi scappare un “ahhhh, bei tempi..”
Prima di affinare la tecnica a matita con Lezioni di Anatomia, prima dello studio sui volti delle Figlie di Cernunno e prima delle morbide fanciulle di Birds, sono nate alcune ragazze che non troverai nel mio portfolio. Ma col senno di poi sono state fondamentali per far pratica nel disegno e imparare a realizzare i volti femminili come li faccio oggi.
LE MIE PRIME RAGAZZE ERANO MANGA
La figura femminile mi ha sempre attirata molto, e da ragazzina mi ispiravo agli anime e ai manga giapponesi di cui andavo ghiotta.
Il mio primissimo background artistico in effetti è stato proprio quello: personaggi femminili dei fumetti in bianco e nero, disegnati con matita pastosa e coprente, con fortissimi contrasti di luce e ombra. Questo amore per i contrasti del bianco e nero oggi emerge ancora, in serie come i Paradossi, i 31 disegni surreali a penna Bic o quelli realizzati con tecnica dotwork.
Tornando alle mie prime ragazze, alle medie già riempivo album di disegni di Sailor Moon; poi crescendo la mia musa definitiva è diventata ALITA di Yukito Kishiro. Prima o poi ti mostrerò qualcosa a riguardo ;)
RAPPRESENTAZIONI FEMMINILI
Col senno di poi questa tendenza a usare la figura femminile per rappresentare argomenti o concetti di mio interesse non solo è rimasta, ma è aumentata sempre di più.
Basti pensare alle rappresentazioni femminili di Sole e Luna, due ragazze che risplendono e bruciano nel cielo stellato come un sole e una luna. Oppure alle Quattro Stagioni, quattro ragazze che rispecchiano le principali caratteristiche di primavera, estate, autunno e inverno. E poi ci sono le Figlie di Cernunno, ipotetiche sorelle nate dal Dio celtico della natura selvaggia che incarnano i caratteri dei principali animali con corna.
Ho anche rappresentato metaforicamente la storia delle grandi rivoluzioni con le Ragazze Rivoluzionarie, mentre alle Ragazze Fiorite ho affidato l’arduo compito di farmi simbolicamente rinascere dopo il primo lockdown del Covid-19.
Ci sarebbero pure le ragazze di Zodiac, un progetto ispirato ai segni zodiacali che attualmente è in pausa ma che prima o poi conto di riprendere in mano.
Queste mie prime ragazze sono molto acerbe a confronto, eppure in qualche modo hanno contribuito a gettare le basi stilistiche dei disegni femminili che sono venuti dopo di loro.
LE MIE NUOVE PRIME RAGAZZE
Ma adesso torniamo al 2013: ricordo perfettamente il momento in cui ho preso un foglio e una matita e ho deciso di disegnare la mia prima ragazza in grafite. Era un sabato mattina di sole, avrei dovuto fare mille altre cose in casa, e invece ho disegnato.
Erano 10 anni che non disegnavo a matita. In quel periodo mi ero trasferita a Madrid e avevo dipinto tanto in acrilico, dedicandomi a soggetti piuttosto surreali al limite dell’astratto per dar sfogo alle mie emozioni al meglio. Le ultime ragazze che avevo disegnato erano state proprio quelle della fase manga che risalivano al 2003 circa.
È stato come ricominciare da capo, come se non avessi mai disegnato prima in vita mia.
Ero un po’ bloccata, non sapevo neppure se ne ero ancora capace. Ma quella mattina avvertivo un’ispirazione strana a guidarmi verso una cosa nuova e sconosciuta. Volevo disegnare il volto di una ragazza usando la matita con tratto leggero e minuzioso, e farlo nel modo più realistico possibile.
PAULINE, LA RAGAZZA DEI PAPAVERI
Ne è nata Pauline, una ragazza presa totalmente a caso da una rivista, una modella dal naso imperfetto.
Credo che a poche altre ragazze io abbia riservato la cura e la lentezza del tratto come a lei – forse solo con la Ragazza Primavera, la Khaleesi di Game of Thrones o la Bluebird ho eguagliato questa minuziosità. L’ho iniziata non sapendo bene cosa fare, e centimetro di grafite dopo centimetro ero sempre più incredula di ciò che stava nascendo sul foglio.
Artisticamente parlando è successa una cosa che non accadeva da un po’: mi piaceva molto e ne ero soddisfatta.
PRIME RAGAZZE E PRIME VOLTE
Con questa ragazza non ho solamente realizzato per la prima volta un viso ombreggiato di matita, ho anche inaugurato l’inserimento di elementi naturali di flora o fauna che col tempo sono diventati immancabili nei miei disegni. Basti pensare alle Quattro Stagioni o alle Ragazze Fiorite, ovvero volti femminili immersi nei fiori.
E poi ho tirato fuori gli acquerelli nuovi di zecca e ho fatto un’altra cosa per la prima volta: li ho usati. Negli anni poi quegli stessi acquerelli li ho consumati, soprattutto da quando ho cominciato la sperimentazione cromatica di Contaminazioni.
Tornando a Pauline, è con lei che sono nati i famosi papaveri con cui ho creato uno dei Disegni Mossi che più è piaciuto. I Disegni Mossi sono brevi animazioni in cui i miei disegni prendono vita. Quello in cui questi papaveri ondeggiano al vento è certamente uno dei più suggestivi: lo trovi qui.
QUESTO DISEGNO L’HO FATTO IO?
Pauline, la ragazza con i papaveri. Non so davvero spiegare a parole quel senso di incredulità che ho provato nel vederla.
Sul foglio era nato qualcosa che io non conoscevo e che non mi aspettavo, qualcosa di nuovo che mi piaceva ma che non credevo di esser capace di fare. Più lo guardavo e più mi chiedevo: l’ho davvero fatto io?
Dico sempre che sono state le Figlie di Cernunno a farmi trovare il mio modo di disegnare i volti, e poi le ragazze di Birds hanno segnato ufficialmente l’inizio del mio stile di disegno femminile. Eppure adesso capisco che il primo vero passo del mio percorso stilistico è stato fatto proprio con Pauline.
RAMONA, LA RAGAZZA CON MAGLIA A POIS
Dopo Pauline ci ho preso gusto e ho continuato a far pratica con quel tratto. È nata Ramona: per lei ho creato un pattern di grossi pois sulla maglia.
Mi piace molto l’effetto scompigliato dei suoi capelli, ma nel tempo ho ammorbidito e cambiato il modo di disegnarli.
DAFNE, LA RAGAZZA COI FIORI DI PESCO
Poi è stato il momento di Dafne, una sorta di Dea della natura selvatica. Con lei ho completamente sbagliato le ombre del volto, però ho fatto un lavoro di rami che ancora oggi mi piace moltissimo.
LE ALTRE RAGAZZE
Ho proseguito la serie di ragazze con elementi naturali con Lily la ragazza coi gigli, Lorelei la ragazza con una corona di fiori e Josephine, la ragazza con farfalla.
QUANDO SMETTERE SIGNIFICA INIZIARE
Dopodiché mi sono fermata, o meglio in realtà il contrario: ho iniziato sul serio.
Il preavviso delle dimissioni è giunto al termine e io mi sono potuta dedicare al disegno e alla creazione del mio portfolio in modo strutturato, iniziando a conoscere sempre meglio la matita e poi nel tempo imparando a usare anche l’inchiostro.
Oggi riguardo queste ragazze e vedo dei volti acerbi, delle foto di work in progress di pessima qualità e una pesantezza del tratto che non sento mia.
Eppure in loro riconosco anche passaggi necessari e funzionali ai miei disegni di oggi e, stranamente, un forte richiamo ogni volta che sono in procinto di cominciare a sperimentare di nuovo. Come se avessero ancora qualcosa da insegnarmi.
COMPARAZIONE TRA DISEGNI VECCHI E DISEGNI NUOVI
Eccoci arrivati alla comparazione tra disegni a dimostrazione del fatto che, al di là della teoria, far pratica nel disegno è essenziale per migliorare le proprie capacità. Si può studiare tecniche all’infinito, ma l’unico modo per imparare davvero a disegnare è.. disegnare, disegnare e disegnare.
Se per esempio paragono Josephine del 2013 alla mia ragazza Estate oppure Lorelei alla ragazza Primavera, entrambe realizzate nel 2018, c’è una differenza abissale. È evidente la lunga strada percorsa, e sempre come autodidatta.
Eppure non penso di aver concluso il mio percorso di ricerca creativa, semmai il contrario: mi fa capire che c’è ancora tanta evoluzione artistica che posso compiere, disegno dopo disegno.
Se ti piacciono i miei disegni puoi fare un giro nel mio shop dove ci sono gli originali in vendita, tante stampe in diverse dimensioni e formati, e i gioielli che creo a mano con le miniature delle mie illustrazioni. E se vuoi che io disegni per te puoi chiedermi una commissione personalizzata.
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