Se son rose fioriranno dice il detto, e io ho imparato che vale anche per i disegni. È stato il caso di Charlotte, un disegno che nel corso del tempo ha subìto parecchie modifiche.
Quando succede così vuol dire che si tratta di un disegno nato un po’ male però, anziché buttarlo, ci ho periodicamente rimesso mano perché continuavo a sperare che potesse diventare un disegno migliore.
SE SON ROSE FIORIRANNO
La creatività fa tanti giri e a volte riesce a dare una nuova vita a vecchi disegni – o nel caso di Charlotte, più di una. Quindi questa è la storia di una ragazza nata coi triangoli che sette anni dopo ha trovato la sua rivincita con le rose, passando per gli acquerelli digitali.
Ma è anche la storia di un’illustratrice acerba che non accettava di dover scartare un disegno, e che ha dovuto imparare a rinunciare e ad aspettare.
Perché se è vero che prima o poi se son rose fioriranno, bisogna anche trovare la pazienza di attendere che accada.
ANTEFATTO ARTISTICO
Nel 2014 era passato un anno esatto da quando avevo lasciato tutto per dedicarmi al disegno.
Sono un’autodidatta perciò mi ero immersa in una fase di profondo studio per colmare la lacuna di un’accademia di Belle Arti mai frequentata. Avevo iniziato dalla matita con la mia prima serie Lezioni di Anatomia, poi sono passata allo studio dei volti con Le Figlie di Cernunno e infine ho cercato un modo per aggiungere colore con le ragazze di Birds.
Dopodiché un primo cerchio si era chiuso. Alle spalle avevo tre serie che mi avevano insegnato molto e con cui avevo trovato un mio stile, o per lo meno un valido punto di partenza. Non avevo ancora pensato di provare i fineliners con cui ho disegnato i Paradossi, né l’inchiostro liquido delle Metafore Animali, né tantomeno la tecnica dotwork con cui ho creato la Luna Piena.
Quando ho iniziato questo disegno ero in quella zona franca dove si può creare in modo spensierato. Nessun significato, nessuno schema, nessuna esigenza artistica: c’era solo la voglia di mettere in pratica quello che avevo imparato fino a quel momento.
DIRE, FARE, DISEGNARE
Ho già raccontato di quanto sia importante fare pratica per migliorare il proprio modo di disegnare, in questo caso però si trattava solo di fare una sosta creativa e riprendere fiato dopo un faticoso percorso artistico.
Come riferimento scelsi una ragazza dai tratti orientali e una chiave appesa al collo. La mia mano andava spedita, senza incertezze, disegnava consapevole, e questo per me era una grandissima conferma che il mio anno di studio era servito.
Non avevo intenzione di sperimentare chissà cosa, però avevo appena comprato alcune matite CarbOthello della Stabilo e allora decisi di provarle.
Era l’epoca dei triangoli e nel mondo dell’illustrazione e della grafica si mettevano triangoli ovunque. Per citare Mugato di Zoolander: «i triangoli vanno un casino quest’anno!». E allora ho aggiunto un pattern di triangoli. Quei puntini rosa sotto agli occhi invece non ho idea da dove siano arrivati.
LA RAGAZZA DEI TRIANGOLI
Eccola finita: Charlotte, la ragazza coi triangoli. Ma era davvero un disegno finito?
Non mi convinceva del tutto, ma in quel momento ignoravo che questa fosse solo una prima versione di Charlotte. Così l’ho trattato come un disegno concluso, addirittura ben riuscito e pronto per essere usato.
L’ho pubblicato nel mio negozio Society6, una piattaforma americana in cui artisti di tutto il mondo caricano i propri lavori che poi possono essere stampati su carta, magliette, tazze e altri prodotti. Se non lo conosci l’ho spiegato per bene in un lungo articolo: >> Cos’è e come si usa Society6
Non l’ho mai riprodotta su carta perché all’epoca non avevo attivato la mia produzione di stampe per lo shop, però l’ho stampata in grande formato su un pannello di forex per esporla all’IF: Idea Factory di Milano.
Insomma, una vita intensa per un disegno che non mi piaceva. Eccola qui:
UNA VITA TORMENTATA
Poi è passato qualche mese, sono andata avanti a disegnare altre ragazze e ne sono usciti alcuni esperimenti interessanti: uno di questi è quello con gli acquerelli digitali di Hope, la ragazza con tatuaggi di rondini.
Quando rivedevo Charlotte mi sembrava non “fosse abbastanza” e che le mancasse qualcosa, sopratutto a fronte di quelle nuove elaborazioni grafiche che avevo introdotto dopo di lei e che in quel periodo mi entusiasmavano molto.
Allora ho avuto la tentazione di riprenderla in mano e sovra-scriverla con quei nuovi effetti che avevo scoperto. In realtà lei a modo suo era già finita, ma io avevo questa fissa che forse sarebbe stata più bella fatta in altri modi, quindi ci ho rimesso mano con Photoshop.
DISEGNI MANCATI E DISEGNI SPRECATI
Potenzialmente tutti i disegni hanno vari modi per essere realizzati e andando avanti col proprio percorso artistico si scoprono materiali e tecniche che se fossero stati usati su disegni del passato chissà cosa ne sarebbe venuto fuori! Però si chiama evoluzione artistica per un motivo e riprendere in mano tutti i vecchi disegni e rifarli con le nuove conoscenze acquisite non si può e non ha senso.
Ma con Charlotte c’era proprio qualcosa di inespresso. Per me era un disegno sprecato, ed era un peccato lasciarla così proprio ora che avevo scoperto un modo migliore per riempire quello sfondo troppo bianco. Perché lei come ragazza mi piaceva, era il contesto in cui l’avevo messa che andava cambiato.
Anzitutto ho tolto la chiave e ho cambiato la gamma di colori eliminando l’accostamento verde menta e senape. Pattern, macchie di acquerello digitale, sovrapposizioni… il tira e molla grafico con lei è durato a lungo e ho fatto moltissime varianti.
Te ne mostro una, quella che fra tutte mi piace di più:
IL TEMPO CURA TUTTO, ANCHE I DISEGNI
Se son rose fioriranno, ok, ma se si tratta di un disegno come si fa a capire quando è definitivamente fiorito? Stavolta Charlotte era davvero finita?
In realtà avevo solo complicato le cose perché non avevo più solo una Charlotte, adesso ne avevo tante versioni ancora più confuse. Allora l’ho ri-archiviata perché iniziava a diventare accanimento artistico.
Col tempo ho imparato a lasciar andare i disegni nati male, o a farli decantare un po’ senza ostinarmi quando l’ispirazione fa cilecca: come quella volta con la ragazza Autunno.
LA FRETTA DEL PRINCIPIANTE
All’epoca avevo appena iniziato la creazione del mio portfolio e in un certo senso volevo metterci dentro tutti i disegni che facevo. Ero impaziente, avevo fretta di riempirlo, non importava se con disegni mediocri o con masterpiece. Non si può tirare fuori un buon disegno per forza da tutto, sembra una cosa ovvia e scontata, ma so di non essere l’unica creativa ad aver passato la fase del “tengo tutto”.
È normale che nell’arco di un percorso artistico alcune cose vengano scartate, e anzi imparare a selezionare cosa tenere e cosa no è un atto importante e fondamentale per comprendere meglio dove si sta andando e dove si vuole arrivare. E questo vale per tutti i mestieri artigianali dove l’evoluzione creativa passa anche attraverso gli errori.
SE NON SON ROSE, NON FIORIRANNO
Non tutti i disegni possono raggiungere l’ambito traguardo del portfolio. Alcuni nascono come esercizio per crearne di migliori, e Charlotte è uno di quelli.
Perché se è vero che se son rose fioriranno, allora è anche vero che non importa quanto provi ad innaffiarle: se non lo sono, non fioriranno mai.
Quando l’ho capito ho smesso di tormentarla.
LA RIVINCITA DELLE ROSE
Così sono passati 7 anni. Io nel frattempo ho fatto un figlio, ho cambiato casa, ho iniziato a usare anche l’inchiostro nei miei disegni. Insomma, di vite ne ho sfogliate un po’ anche io e Charlotte era bella che dimenticata. Finché…
Finché durante la quarantena di quel 2020 bisesto e terrificante, è germogliato un progetto che ho chiamato Ragazze Fiorite e che in parte nasce anche dalla voglia di dar nuova vita e linfa a vecchi disegni passati e dimenticati.
Si tratta di un progetto che mi ha fortemente aiutata in un momento di stallo personale e creativo, e attraverso il recupero di vecchi disegni sono riuscita a creare quel qualcosa di nuovo di cui avevo bisogno. Trovi tutta la storia qui.
LA RAGAZZA DELLE ROSE
Per creare le Ragazze Fiorite ho usato grafiche di fiori e volti di ragazze che avevo già. Ho spulciato nel mio Hard Disk e ho selezionato quelle più adatte, e quando sono arrivata a Charlotte ho avuto un déjà vu.
Mentre per altre ragazze ho dovuto ragionare su quale tipo di fiore abbinare, a lei ho associato le rose senza esitare. Con la sua elegante compostezza e quei due boccioli di capelli che ha nell’acconciatura si sposa perfettamente con le rose.
Ha subito preso forma nella mia mente, è letteralmente fiorita. Cosa che con i triangoli non era mai successa.
SE SON ROSE, FIORIRANNO
A Charlotte avevo già dato tante, troppe vite, questa era forse questa quella definitiva?
A quanto pare sì.
Se son rose, fioriranno si suol dire.. e direi che questo proverbio in questo caso è proprio azzeccato perché più fiorita di così non è possibile!
E adesso finalmente, in qualche modo, nel mio portfolio ci è finita per davvero. Non come avevo immaginato anni fa quando ero ancora una novellina, ma del resto il colore di alcuni fiori lo scopri solo dopo che sono sbocciati.
Eccola, Charlotte con le rose:
DISEGNI VECCHI, CREATIVITÀ NUOVA
Questo non significa che tutti i disegni venuti male possono e devono essere salvati e reinventati. Sbagliare e scartare un disegno è normale e, anche se può essere frustrante, serve a farci avanzare e migliorare.
Un passo indietro che in realtà ci porta un po’ avanti.
Però la creatività fa tantissimi giri e, a volte, riprendere in mano vecchi lavori con un occhio diverso può sorprendere e farci scoprire un altro modo di fare le cose. Quello che ho fatto con Charlotte anni fa è stato accanirmi perché non avevo ancora imparato che ci vuole tempo per crescere come artista, e non accettavo un disegno “rotto”.
All’epoca non avevo neppure gli strumenti per aggiustarlo.
UN ESERCIZIO UTILE
Quello che ho fatto recentemente invece è stato un esercizio consapevole di revisione.
Questo significa che tempo e pratica contano davvero moltissimo, e che se qualcosa non ci convince e non viene come vorremmo forse è meglio lasciar stare e metterlo via. Anche per anni. E poi, quando meno ce lo aspettiamo, potremmo scoprirci in grado di ridargli vita in modi che non potevamo immaginare.
È un esercizio creativo che consiglio di fare con quei disegni che sentiamo che hanno ancora qualcosa da raccontare. Io questo esercizio lo faccio spesso con i miei Disegni Mossi, le brevi animazioni con cui regalo una seconda vita alle vecchie illustrazioni.
Se ti piace la versione di Charlotte con le rose c’è la stampa: la trovi qui. Le altre versioni invece non sono disponibili, però posso stamparle su richiesta oppure nel mio shop ci sono tante altre stampe che potrebbero piacerti: >> FAI UN GIRO NEL MIO SHOP
…e comunque, non è stato semplice neppure questa volta perché Charlotte è riuscita ad avere più vite anche per quanto riguarda le rose! Inizialmente infatti avevo pensato di farla con le rose blu!
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